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Linea diretta

21/12/2010

Ho ricevuto, a mezzo lettera affrancata con francobollo di 0,60 €, una fattura dalla societ? incaricata alla lettura dei contatori dell'acqua ed alla riscossione dei relativi consumi. Nella fattura mi vengono però addebitati 1,20 € di spese postali cifra che viene conteggiata anche come imponibile e sulla quale, pertanto, mi viene richiesto il pagamento dell'IVA al 20 %. Chiedo se trattasi di richieste legittime oppure no.

Gentile Utente,

Il Valore Bollato è già tassato alla fonte, quindi la richiesta della società è illegittima.

Distinti Saluti

29/11/2010

Tra poco dovrò fare un acquisto, e sono costretto a pagare in anticpo la fattura, come posso tutelarmi contro eventuali problematiche?

Gentile Utente,

Controlli sempre l'affidabilità del sito anche attraverso faq, forum ecc ecc , dove altri hanno avuto esperienze con tale sito.

Distinti Saluti

23/11/2010

ho cambiato casa 5 anni fa, lasciato la vecchia dove ero in affitto e nn avevo rinnovato il contratto perche era stata venduta al asta ora vivo a casa dei miei suoceri e sono residente in un altra zona di roma, prima nel comune di fontenuova, oggi mi e' arrivata una bolletta da pagare di oltre 1000 euro con sollecito da parte del fornitore di gas che dice che nn e' stato pagato il gas negli ultimi anni. nel frattempo la casa era stata riaffittata a nuovi inquilini che ora sono andati via.. avevo fatto la richiesta di terminazione contratto del gas e dovevano fare la voltura i nuovi affittuari. come mi devo comportare?? che devo fare?' anche perche sono ignorante in materia e dopo il trasloco nn trovo piu nulla

Gentile utente,

per non pagare la bolletta Lei deve dimostrare al fornitore del gas di aver provveduto in ordine alla regolare disdetta della fornitura da ben cinque, ovvero dal momento in cui si è trasferita a casa dei suoi suoceri. Pertanto, deve esibire copia della raccomandata di disdetta che ha fatto a suo tempo.

A disposizione per ulteriori chiarimenti, anche telefonici, al seguente recapito 0965/29324, nei giorni di lunedì e martedì, dalle ore 16:30 alle ore 17:30, cogliamo l'occasione per porgere

Cordiali Saluti    

12/11/2010

ho comprato della vernice epossidica con caratteristiche di repellenza all'alcool, oggi dopo perizia di un ctu che conferma la non repellenza all'alcool , il rivenditore e la casa produttrice dicono che è colpa mia perche ho verniciato durante un periodo troppo freddo, oggi scopro dalla loro scheda di sicurezza non la scheda tecnica che questa vernice e solubile con solventi idrocarburici e solventi aromatizzati,l'alcool fa parte di entrambi.come mi devo comportare???? li devo denunciare???sia il venditore che la casa produttrice???? o devo comunicare a loro ciò che ho scoperto??? e tentare una soluzione bonaria

Gentile utente,

Inizialmente è sempre bene tentare di ottenere una soluzione bonaria al problema. In ogni caso, qualora non dovesse avere alcun riscontro positivo da questo tentativo ed il danno da Lei subito fosse ingente, potrebbe tentare di ottenere congruo risarcimento danni, mediante regolare azione giudiziaria sempre che comunque il venditore non le abbia mai consegnato nè la scheda tecnica nè la scheda di sicurezza ma si sia semplicemente limitato a spiegarle a voce l'utilizzo del prodotto. Ove poi, pur avendole consegnato queste schede, l'abbia convinto ad acquistare il prodotto lo stesso, assicurandoLa del fatto che il danno si poteva creare solo a contatto con alcool puro e non ache con i solventi, può comunque fare causa per ottenere il risarcimento del danno.

A disposizione per ulteriori chiarimenti, anche telefonici, al seguente recapito 0965/29324, nei giorni di lunedì e martedì, dalle ore 16:30 alle ore 17:30, cogliamo l'occasione per porgere

Cordiali Saluti

09/11/2010

buongiorno,ho stipulato una "proposta di acquisto"(cosi sta scritto sul foglio in mio possesso)com mondoconvenienza per una cucina componibile in data 12-10-2010.Ho pagato un anticipo di 750.oo .Vorrei sapere se posso in qualche modo recedere dal contratto e con quali costi.Grazie

Gentile Utente,

Per i contratti e per le proposte contrattuali a distanza ovvero negoziati fuori dai locali commerciali, il consumatore ha diritto di recedere senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo, entro il termine di dieci giorni lavorativi, salvo quanto stabilito dall’articolo 65, commi 3, 4 e 5.

Decorsi i dieci giorni il recesso è esercitabile solo nei casi previsti dalla legge c.c. at. 1373, nel suo caso è necessario che ci fornisca chiarimenti circa il contratto che ha sottoscritto per poter capire se può ancora esercitare il diritto di recesso.

Distinti Saluti

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