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ALLARME SULLO STATO DI SALUTE DELLE CARNI IN CALABRIA

  Il giorno 03/09/2009 i dipendenti della SIAL S.p.A con sede in via dei due mari a Lamezia Terme provincia di Catanzaro sono stati licenziati per fine contratto di servizio tra la sopra menzionata società e la Regione Calabria.
Il lavoro fin qui svolto dagli ormai ex operatori dell'anagrafe zootecnica in Calabria è stato di grandissima utilità, per la salute di tutta la cittadinanza, in quanto il loro lavoro era finalizzato all'aggiornamento della filiera. Il bestiame veniva inserito in una banca dati nazionale (BDN) che permetteva agli utenti autorizzati come il servizio veterinario, organi di controllo ed altri di conoscerne sia la provenienza che lo stato sanitario degli animali in tempo reale, dopo l'avvenuto controllo e prelievo ematico da parte dei veterinari dell'A.S.P. .
Purtroppo tutto ciò non sarà più possibile perché l'operato dei veterinari non potrà più essere inserito nella banca dati nazionale in quanto l'amministrativo specializzato è stato licenziato per scadenza di contratto, contratto a tempo determinato e non rinnovato dalla Regione Calabria.
Il Centro Tutela Consumatori di Reggio Calabria da sempre vicino alle problematiche che affliggono i cittadini, denunzia questo disservizio in quanto la mancanza di una tracciabilità potrebbe far arrivare sulle tavole di cittadini calabresi, carni di dubbia provenienza e non sottoposte a controllo sanitario.
Carni che potrebbero contenere malattie come: bse, tubercolosi, brucellosi, lingua blu e malattia vescicolare dei suini.
Le associazioni dei consumatori, da anni denunciano il giro clandestino di carni che oggi è più che mai attivo, chiedendo che non si verifichino, come in questo caso, disfunzioni che mettono in crisi i mezzi di controllo a nostra disposizione per poter combattere l'illegalità e salvaguardare la salute pubblica.